La cultura dell’ospitalità è legata al luogo, al territorio alla storia dei popoli. I suoi spazi raccontano il modo di relazionarsi fra le persone, di accoglierle, di trasmettere la sicurezza di un ambiente e la preziosità di una relazione.
Lo spazio che accoglie l’ospite racconta la nostra storia e il nostro presente, le nostre tradizioni, ma anche la continuità verso un futuro rassicurante.
Questo progetto è pensato come una casa, una residenza esclusiva, dove lo spazio che accoglie l’ospite parla di storia, di presente e di futuro.
Biomimicry, la natura entra nel progetto forzando le visuali, creandosi lo spazio, plasmando i volumi. Le palme hanno conquistato la hall, le coperture, il giardino. La natura quasi si è appropriata dello spazio costruito è sempre presente, le cascate di acqua del giardino interno sono sempre visibili da tutti gli spazi pubblici e apparentemente naturali.
Le forme della natura ri-conquistano il tema grafico del progetto costruendosi in volumi, in solidi disegnati di fiori e arbusti.
Architectural space, le regole e le sue variazioni, attraversano il progetto con addizioni e sottrazioni di spazio; con allineamenti e sfalsamenti. Le addizioni volumetriche rompono la rigida geometria e appare un paesaggio che si riconosce per parti all’interno di un’unità. Gli spazi interni sono regolari, ampi e accoglienti. La logica di costruzione dello spazio è comprensibile, attraversare lo spazio è confortevole.
Lo spazio interno ha sempre in relazione con l’esterno.
In-between space, un luogo per sostare, un giardino, una casa fra il tempo dell’arrivo e della partenza. Un tempo e uno spazio che si arricchisce di relazioni e di possibilità, di ambienti e di rapporti, di occasioni di condivisione e di privacy.
Sostare nella tranquillità e nel tempo della tradizione in uno spazio moderno e accogliente, ricco di ispirazione e di potenzialità.
La preziosità delle relazioni nella preziosità del tempo in un luogo e un’atmosfera incantata e un giardino che unisce e accoglie.